Giuditta Dembech: L’Angelo dell’Automobile

Amata e odiata, fonte di stress eppure utilissima, l’auto­mobile nel bene e nel male fa parte della nostra vita, volenti o nolenti ci dobbiamo convivere e subirne la presenza così invadente. Costretta dagli eventi, ho preso la patente a quarant’anni e, pur essendo grande tifosa della Ferrari, non sono affatto portata per i motori.

Uscire con l’auto mi preoccupa sempre, ho una guida lenta ed abbastanza maldestra, cosa che non mi attira certa­mente la benevolenza degli altri automobilisti, specialmente degli “assi del volante”. Credo che molte “frecce avvelenate” di insulti, vadano a scontrarsi quotidianamente con la mia pacifica aura. Cosi, sul cruscotto, ho disegnato col pennarello indele­bile un piccolo angelo; non sono portata neppure per il dise­gno, sembra lo scarabocchio di un bambino, ma lo so che un Angelo custode di passaggio, attirato dal pensiero e dal simbolo, ha capito benissimo il messaggio, si è installato nella macchina ed e rimasto là.

Così, ogni volta che salgo in macchina, mentre mi pre­paro e partire gli rivogo un sorriso chiedendogli: Ciao, sei pronto?. Naturalmente Lui è sempre pronto, sono Io quella in deficit. Mentre il motore si scalda e sistemo gli specchietti recito l'”Angelo di Dio” l’antica e bella preghiera che tutti gli angeli conoscono, e poi parto col cuore tranquillo, sicura che, in ogni circostanza Lui mi tirerà fuori dai guai.

Sarà un caso? In tutti questi anni non ho mai avuto un incidente…

Attenzione però, il discorso non è tutto qui; non illudetevi che l’Angelo sia un servitore ottuso pronto a compiacerci. Nel momento in cui l’ho disegnato sul cruscotto e ne ho invocato la presenza costante, ho dovuto prendere dei pre­cisi impegni, offrirgli delle garanzie non è detto che mi protegga “nel bene e nel male”. a

È un angelo, ma non un idiota, se mi comporto in mala fede si allontana, è le mia stessa aura che, oscurandosi lo respinge.

Così gli ho promesso di rigare diritto, di non commettere infrazioni e scorrettezze di nessun genere, di non passare col rosso o tagliare volontariamente la strada a nessuno, di non posteggiare dl traverso, evitare il più possibile alterchi,
gestacci e insulti, di comportarmi insomma come ci si comporta quando si ha un Angelo seduto accanto.

Ogni volta che parto, sento la Sua presenza luminosa e protettiva. Lo visualizzo come se avesse la forma stessa dell’automobile , una sorta di aura risplendente che mi fa da cuscino contro i periodi fisici ed eterici…

Non faccio fatica ad immaginarlo perché lo amo davvero, e non ho alcun dubbio sulla sua reale vicinanza. E per questo che funziona? Non avete che da provare!

Tratto dal libro “Io Penso Positivo” di Giuditta Dembech

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