Giuditta Dembech: Benedire Sempre

Saper ascoltare, comprendere, condividere e benedire, è il requisito migliore per espandere la nostra coscienza fino sui piani sottili. Non devono rimanere parole vuote, ma propositi da mettere in pratica da subito se vogliamo migliorare.

Per comunicare con gli Angeli, che fanno parte del quinto regno, è necessario saper comunicare, amare e comprendere il quarto regno, quello degli esseri umani, ma anche quello degli animali, dei vegetali e dei minerali; giungere a capire che tutto è vita, che la Divinità si è divisa in tanti frammenti, scendendo ad abitare in tanti regni diversi, visibili o no…

La benedizione crea un’energia luminosa, materializza una forma pensiero piena di bellezza ed armonia che si dirige sulla persona a cui è diretta arricchendone l’aura.

Quando l’aura è compatta, sfolgorante, tutto il nostro corpo è protetto, la nostra energia non viene dispersa, il nostro stato psichico e l’umore migliorano.

Chiunque può benedire un suo simile, un luogo, un oggetto; non c’è bisogno di rituali complessi o di frasi specifiche, basta un pensiero o una parola amorevole, una gratitudine intensa e un desiderio di bene.

L’acqua benedetta esaminata alla fotografia kirlian è completamente diversa da quella comune, assume una colorazione ed una vibrazione particolare che la rende magnetica e, come dice la stessa parola: bene-detta, cioè caricata di una “parola” portatrice di bene. 1

Inviare un pensiero di benedizione verso cose e persone è come inviare loro una sfera di luce, non abbiate dubbi, queste energie non si perdono mai per strada, raggiungono sempre il loro destinatario e lasciano su chi le ha inviate una traccia altrettanto luminosa…

Quando un essere umano, consacrato o no, invia una parola di benedizione, di solidarietà, di amorevole compassione, attira immediatamente l’attenzione dell’Angelo della Potenza.

Questi angeli sono quelli espressamente incaricati di raccogliere le preghiere, le invocazioni, le richieste formulate dagli uomini e di accompagnarle, caricandole con la “Potenza” di cui sono portatori, ovvero la loro stessa energia.

La benedizione dunque, eleva l’uomo di uno scalino e lo pone al fianco di un’entità celeste, a sua stessa insaputa.

Tratto da “Gli Angeli nel Nostro Futuro” di Giuditta Dembech

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