In questa prima settimana di Avvento, la candela che accendiamo rappresenta la speranza, il primo dono che ci prepara al mistero del Natale. Quest’anno, questa luce assume un significato ancora più profondo dato che il Papa ha indetto l’Anno Santo della Speranza per il 2025. Il Giubileo inizierà il 24 dicembre 2024 con l’apertura della Porta Santa nella Basilica di San Pietro a Roma e si concluderà il 6 gennaio 2026. Questo lungo periodo sarà un’occasione speciale per riflettere su questo valore essenziale per la nostra vita personale, comunitaria e spirituale.
La speranza è quella forza silenziosa che ci permette di guardare oltre le difficoltà, di affrontare le sfide quotidiane con fiducia, sapendo che c’è un domani e che non siamo mai soli nel cammino. È una virtù che ci ricorda che, anche nei momenti più bui, c’è una luce che brilla per indicarci la via. Durante l’Avvento, questa luce è simboleggiata dalla prima candela, che illumina le nostre case e, idealmente, i nostri cuori.
Con l’Anno Santo della Speranza, l’invito ad avere più speranza va oltre il periodo natalizio e diventa un invito universale a riscoprire e rafforzare questa virtù. Il Papa ci invita a vivere la speranza non solo come un dono che riguarda il nostro benessere e percorso individuale, ma anche come un modo in cui possiamo trasmettere fiducia, conforto e incoraggiamento agli altri. È un invito che ci esorta a diventare portatori di speranza per chi ci circonda, specialmente per coloro che stanno vivendo momenti di difficoltà.
Speranza attiva: un cammino verso la gioia
Spesso la speranza viene associata erroneamente a un’attesa passiva che qualcosa migliori, ma non è così. La vera speranza non è mai passiva, anzi. La speranza è quel carburante, quell’energia che ci sospinge nel nostro impegno per il cambiamento e il miglioramento. La speranza infatti può essere una forza attiva e concreta che possiamo alimentare con tanti piccoli gesti quotidiani: tendere una mano a chi ha bisogno, offrire un sorriso o una parola gentile, essere più pazienti con noi stessi e con gli altri, affrontare le sfide con il coraggio di chi crede che qualcosa di bello è sempre possibile.
In questo contesto, l’Avvento diventa un tempo privilegiato per iniziare a coltivare la speranza nel nostro cuore e condividerla con il mondo. È un tempo di preparazione, in cui siamo chiamati non solo a guardare verso il Natale, ma anche a trasformare il nostro modo di vivere, per far sì che la speranza diventi il fondamento delle nostre azioni.
Pertanto, nei giorni e nei mesi a venire, dedichiamo i nostri momenti di preghiera e riflessione al tema della speranza. Possiamo chiederci qual è quella luce che illumina il nostro cammino o quali passi possiamo compiere per accendere questa luce anche nella vita degli altri.
Ogni volta che possiamo, prendiamoci qualche minuto, magari accendendo una candela, per lasciarci avvolgere dalla pace e dalla serenità della speranza. Possiamo anche trovare ispirazione nelle parole di Papa Francesco, che ci incoraggia a guardare al futuro con fiducia, sapendo che Dio è sempre al nostro fianco, pronto a sostenerci nei momenti di prova.
Ricordiamo che la speranza non è solo un sentimento, ma un modo di vivere che ci trasforma e ci rende strumenti di luce in un mondo che ne ha tanto bisogno. In questa settimana di Avvento e in tutto l’Anno Santo, lasciamo che la speranza diventi la stella che guida i nostri passi, proprio come fece la stella che guidò i Magi verso Betlemme.
Che la luce della speranza ci accompagni oggi e sempre, rendendo il nostro cammino più luminoso e pieno di gioia.
Buon Avvento e che l’Anno Santo della Speranza sia per tutti un tempo di rinnovamento e di pace.
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